PARMA

Le Op: “Più luci che ombre da quest’accordo”

POMODORO da INDUSTRIA

PARMA – Vedono più luci che ombre nell’accordo per il prezzo del pomodoro 2021 gli esponenti delle Op, le Organizzazioni di produttori.

“Nonostante i presupposti iniziali di mercato e di contesto generale fossero ottimali – dichiara Gianni Brusatassi, presidente dell’Op Asipo -, la trattativa è stata complicata e turbata da argomenti lontani dalle normali dinamiche contrattuali tra domanda e offerta. Vedo, comunque, più luci che ombre nell’accordo per il 2021.

Alcune questioni interne alle Op e ai loro consigli di amministrazione hanno, nei fatti, indebolito il potere negoziale della delegazione agricola sul tavolo della trattativa con le industrie di trasformazione. L’accordo finale avrebbe potuto anche essere migliore, ma si è raggiunto, comunque, un risultato positivo ed in particolare si sono centrati due obiettivi importanti: l’adeguamento della base 100 e il premio sul tardivo. Tutto ciò, non dimentichiamolo, collocando un quantitativo di materia prima superiore alla precedente campagna.

In conclusione, il bicchiere, a mio avviso, è mezzo pieno e la Plv agricola ne trarrà sicuro beneficio. In futuro, la filiera dovrà lavorare insieme per valorizzare ulteriormente il pomodoro, sia integrato che biologico, aprendosi anche a nuovi strumenti quali i distretti del cibo e altre certificazioni, le quali sono il vero elemento distintivo sui mercati rispetto ai competitor mondiali”.

Per il presidente dell’Op Ainpo, Filippo Arata “C’è soddisfazione per alcuni obiettivi raggiunti, ma i costi a carico degli agricoltori restano elevati. Siamo soddisfatti di essere riusciti, anche quest’anno, a proseguire nel cammino di sistemazione della base 100 del brix. Siamo contenti, inoltre, per il riconoscimento di un premio, in termini di prezzo, sul pomodoro tardivo che presenta per l’agricoltore sempre molte incognite e molti rischi, rispetto al pomodoro medio e precoce.

C’è stato un aumento di prezzo, ma di pari passo sono aumentati molto anche i costi di produzione, concimi e carburanti in primis, e pertanto non tutto questo aumento di prezzo della materia prima si potrà tramutare in un reale guadagno per il produttore”. Infine, un auspicio per il futuro: “Bisogna lavorare sempre di più per la filiera in modo che dia reddito a tutti i suoi attori e che consenta agli agricoltori di coltivare il pomodoro con riscontri positivi, a maggior ragione nei territori storicamente vocati, zone in cui la materia prima si coltiva con un know how elevato per qualità, salubrità e sicurezza alimentare”.

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