IMOLA

COMUNICATI STAMPA IMOLA

Protocollo tra Inps e Cupla Migliora il dialogo con le Associazioni dei Pensionati del lavoro autonomo

Settembre 2016 – E’ stato sottoscritto da poche settimane un Protocollo di intesa sottoscritto fra l’INPS e le Organizzazioni sindacali dei pensionati che compongono il Comitato Unitario dei Pensionati Lavoro Autonomo, CUPLA: ANAP Confartigianato, ANPA Confagricoltura, Associazione Nazionale Pensionati CIA, 50&Più-Cofcommercio, CNA Pensionati, Federpensionati Coldiretti, FIPAC Confesercenti, FNPA Casartigiani. Correttezza, trasparenza, reciproca informazione ed autonomia ne sono i principi ispiratori.

Obiettivo del protocollo è, infatti, rafforzare un sistema di relazioni e di negoziazione fra i soggetti firmatari al fine di promuovere una migliore assistenza e tutela delle fasce più deboli, pensionati in particolare, attraverso le associazioni che rappresentano circa 5 milioni di pensionati del lavoro autonomo, offrendo una rete di servizi diffusa sul territorio che costituisce un osservatorio privilegiato della realtà sociale dei pensionati. La relazione tra INPS e CUPLA potrà avvalersi delle importanti innovazioni nei processi messi in atto dall’Istituto, che rende il dialogo con le associazioni dei pensionati veloce, flessibile e continuo. L’Inps e le Organizzazioni Sindacali dei pensionati, attraverso il protocollo, si impegnano a programmare periodicamente incontri dedicati per la presentazione delle iniziative in materia previdenziale ed assistenziale che hanno un impatto sui pensionati e per confrontarsi sul grado di attuazione degli obiettivi prefissati. E il tema della tutela delle fasce più deboli è stato anche al centro di un Convegno tenutosi a Roma, promosso dal CUPLA il 14 settembre alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti. Nell’occasione è stato presentato uno studio realizzato dal CER in cui si evidenzia che le condizioni di disagio sociale fra i pensionati si sono fortemente aggravate negli ultimi anni e le cause principali sono da attribuire all’eccessivo drenaggio fiscale, ai ripetuti blocchi della perequazione automatica e ad un meccanismo di indicizzazione non adeguato ai consumi specifici dei pensionati. Un fatto, quest’ultimo, che ha penalizzato in particolare i pensionati che ricevono importi al di sotto o poco superiori alla soglia di povertà.

Cia, inps, protocollo

WhatsApp chat
%d