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Voucher in agricoltura: Cgil, Cisl e Uil si oppongono e scrivono a Conte

Il governo non ceda alle richieste delle organizzazioni datoriali del mondo agricolo che in nome dell’emergenza propongono di estendere e liberalizzare l’uso dei voucher: una richiesta inopportuna che precarizza il lavoro ed è insopportabile e lesivo della dignità dei lavoratori agricoli perché´ mortifica i diritti dei lavoratori. Così con una lettera inviata al premier Giuseppe Conte e per conoscenza ai ministri dell’Agricoltura e del Lavoro, Teresa Bellanova e Nunzia Catalfo, i leader di Cgil Cisl e Uil Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, ribadiscono il no dei sindacati ad uno strumento “improprio”, già al centro di forti polemiche negli anni passati e fortemente ridimensionato nell’applicazione, che crea, spiegano ancora, solo disparità considerato che il suo utilizzo “è previsto per il solo lavoro accessorio e non per il lavoro ordinario”.

E a Conte Landini, Furlan e Barbagallo chiedono dunque “di intervenire al fine di evitare che il Governo nel momento della conversione in legge del decreto Cura Italia o nella predisposizione del prossimo, modifichi in peggio la normativa attuale sui voucher in agricoltura”. E ammoniscono: “scelte diverse ci porterebbero a dover assumere una posizione di forte contrapposizione con l’esecutivo”. La richiesta del mondo agricolo, “sostenuti da diverse forze politiche in Parlamento, non solo di opposizione”, di estendere e liberalizzare l’uso dei voucher d’altra parte, si legge ancora nella lettera, si poggia sull’idea di “poter, in questo modo, attirare lavoratori anche italiani nelle imminenti ”campagne di raccolta” affinchè possano sostituire la contingente mancanza di lavoratori dell’est Europa”.

“Una modalità che ci sembra inopportuna – si legge – perché´ mortifica i diritti dei lavoratori e risulterebbe inoltre essere in contraddizione con ciò che si sta verificando a valle della filiera dove, in molte aziende alimentari, abbiamo raggiunto importanti accordi in applicazione del Protocollo sulla sicurezza del 14 marzo u.s. a tutela dei lavoratori e diverse imprese hanno introdotto misure di gratificazione economica per i lavoratori che restano in produzione”. Il voucher invece con cui l’agricoltura intende rispondere all’emergenza coronavirus è “uno strumento che precarizza il lavoro e che risulta anche essere improprio, in quanto l’utilizzo dei cosiddetti voucher è previsto per il solo lavoro accessorio e non per il lavoro ordinario”. Non solo. “Ciò risulta, inoltre, insopportabile e lesivo della dignità dei lavoratori agricoli, che a maggior ragione in questo momento, dovrebbero vedere riconosciute le piene tutele contrattuali, oltre che le misure di sicurezza previste dal Governo, così come avviene per altri lavori ritenuti essenziali in questa fase di emergenza”, concludono i sindacati. (fonte Sky24)

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