ROMAGNA

COMUNICATI STAMPA ROMAGNA

Irene Priolo al Tavolo delle Associazioni imprenditoriali della provincia di Ravenna

La Commissaria all’emergenza nonché Presidente ad interim dell’Emilia-Romagna ha partecipato a un confronto sollecitato dal documento sottoscritto dalle associazioni sugli ultimi eventi meteorici

Irene Priolo, Presidente ad interim della Regione Emilia-Romagna e Commissaria all’emergenza per l’alluvione di settembre, e il Colonnello Carlo La Torre, responsabile commissariale per la ricostruzione privata per l’evento del 2023 hanno incontrato le associazioni del Tavolo provinciale delle Associazioni d’impresa di Ravenna, per un confronto sollecitato dal documento sottoscritto sugli ultimi eventi meteorici. Era inoltre presente lo staff tecnico della Regione Emila Romagna e il sindaco di Faenza Massimo Isola.

A fare gli onori di casa Mauro Neri presidente di Confcooperative Romagna, attuale coordinatore pro tempore del Tavolo, che ha ricevuto la presidente dell’Emilia-Romagna insieme ai rappresentanti delle 14 Associazioni d’impresa – Agci, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confimi, Confindustria, Copagri, Legacoop e Terra Viva – che compongono il coordinamento ravennate. Neri ha ribadito la grave situazione territoriale causata da un anno di episodi alluvionali e la necessità di un cambio di passo per affrontare il futuro.

“Ringrazio la Commissaria all’emergenza Priolo e il Col. La Torre per la loro presenza a questo Tavolo. Le Associazioni che lo compongono, tutte le rappresentanze d’impresa della provincia, si riuniscono periodicamente per condividere problemi e cercare soluzioni – ha esordito il coordinatore pro tempore. Dopo la terza alluvione che ha colpito il territorio e la zona di Ravenna in modo particolare, il Tavolo ha sentito l’esigenza di approfondire alcune problematiche e presentare alcune richieste alle strutture commissariali. Abbiamo chiesto misure straordinarie, tempestività e coordinamento al Governo, alla Regione e agli Enti locali e territoriali perché imprese e famiglie in questo territorio sono stremate”.

Il Tavolo ha sottolineato che dopo oltre un anno e mezzo il percorso appare ancora molto complicato anche dal punto di vista burocratico, con grandi difficoltà burocratiche nella presentazione delle domande e, di conseguenza, con risarcimenti arrivati in numero minimo rispetto agli alluvionati. Senza dimenticare il grave danno emotivo, l’insicurezza generalizzata, che rischia di paralizzare il territorio. Di qui l’importanza di velocizzare e rendere sicure le misure di risarcimento e di mettere in atto una progettazione per la sicurezza da concordare con i corpi intermedi, ribadendo che le soluzioni vanno ricercate con la collaborazione di tutti i soggetti in campo.

Dalla commissaria l’annuncio della volontà di aumentare il Contributo di Immediato Sostegno per chi ha subìto più volte danni da alluvione fino a 10.000 euro per i privati e fino a 20.000 euro per le imprese. È stato annunciato anche il vertice a Roma il 28 ottobre con il Generale Figliuolo per l’approvazione di un Piano stralcio da oltre 850 milioni, che interessa la Regione, i Consorzi di Bonifica e i Comuni.

La Commissaria Priolo si è resa disponibile a tornare ad incontrare il Tavolo non appena approvate le risorse economiche per un aggiornamento sull’avvio dei lavori programmati e urgenti sul territorio insieme alla struttura commissariale alla ricostruzione.

Alluvioni e altre calamità, la rabbia deve diventare prospettiva propositiva


Cia Romagna si è riunita in assemblea l’8 ottobre per illustrare la complessità dei meccanismi tortuosi per accedere ai provvedimenti previsti fino ad ora per chiedere i ristori per alluvioni e frane del 2023. 

Questa è stata l’occasione per presentare lo stato dell’arte, per quanto attiene a Cia Romagna, sulle domande di risarcimento danni: quante ne sono state fatte, a quanto ammontano, quante pagate al 50%, al 30% o non pagate. 

In generale, in Emilia-Romagna, i danni diretti stimati in agricoltura a causa di alluvioni e frane del 2023 ammontano a 912 milioni di Euro. Le risorse contemplate nei vari provvedimenti sono 336,5 milioni di euro. I numeri sono di per sé eloquenti.

Tanta la rabbia più che palpabile fra alcuni degli agricoltori presenti che chiedono attenzione subito sulla gestione dei fiumi (pulizia costante, superamento dei siti di interesse comunitario e delle zone speciali ); lo stanziamento di maggiori aiuti, in quanto le risorse di cui sopra sono un terzo del fabbisogno per gestire solo questa prima fase e ritengono che siano, oltreché insufficienti, anche mal distribuiti. 

Cia Romagna – insieme al livello regionale e nazionale – proseguirà a presidiare tutti i tavoli istituzionali per continuare a chiedere un cambiamento strutturale nella gestione del territorio alla luce della crisi climatica; per ribadire tematiche portate avanti da anni come la richiesta di un cambio di passo per la gestione dell’acqua (nel paradosso siccità-alluvione che anche in Romagna, ma in Italia tutta, viviamo); misure e interventi per le aree interne di collina e montagna per contenere lo spopolamento che ha effetti importanti su tutto il territorio fino a valle; recuperare un equilibrio fra uomo e fauna selvatica. Solo per ricordare alcune delle questioni aperte. 

“Occorre avere la consapevolezza che si tratta di tematiche che vanno oltre i confini regionali e nazionali e che ognuno da solo non può farcela. Cia Romagna chiede di più – specifica il presidente Danilo Misirocchi –  oltre alla pulizia dei fiumi, a una diversa gestione di istrici e nutrie, serve una legge speciale perché una situazione straordinaria come quella che stiamo vivendo non può essere affrontata con metodi ordinari”

Alluvione/In questo momento la priorità è gestire la situazione poi fare la conta dei danni. Però c’è bisogno che si risponda ad una domanda: l’agricoltura romagnola deve avere un futuro si o no?

Ancora una volta gli eventi eccezionali colpiscono la Romagna e sempre nelle stesse zone. “Tre gelate tardive consecutive e tre alluvioni consecutive rischiano veramente di far chiudere molte aziende. In questo momento la priorità è gestire la situazione e poi passare alla conta dei danni ed avviare eventuali iter per indennizziafferma il presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi e specificaC’è bisogno, però, che si risponda ad una domanda: l’agricoltura romagnola deve avere un futuro si o no?”.

Siccome questo settore in Romagna ha un valore importante per tutta l’economia in quanto genera indotto; è un’agricoltura specializzata,che caratterizza una buona fetta dell’agroalimentare regionale che tiene alta la distintività del Made in Italy;  è un’agricoltura che esporta, quindi produce benessere, oltre ad avere un valore sociale ed ambientale importante nelle aree interne, dove fa manutenzione del territorio, la risposta può solo essere: sì, l’agricoltura deve rimanere. “In questo caso ci sono sicuramente tanti passaggi da fare ed alcune cose da riprogettaresottolinea Misirocchima la più urgente, per la quale serve una risposta istantanea, come abbiamo chiesto assieme ad altre sigle della rappresentanza l’otto luglio scorso nel presidio di Faenza, è che arrivino immediatamente i ristori promessi a seguito della calamità dello scorso anno. Diversamente, già dalla fine del 2024, alcune aziende chiuderanno”.

Secondo Cia potrebbero di conseguenza aprirsi scenari inquietanti perché potrebbero essere sostituite da privati o fondi di investimento esteri con finalità speculative con impatti economici e ambientali tutti da verificare. “Ci aspettiamo risposte concrete e centrate su ogni questione reale delle aziende specifica MisirocchiPur essendo in periodo pre elettorale evitiamo strumentalizzazioni su tragedie e danni così impattanti”.  Per ora gli uffici di Cia Romagna sono pronti a raccogliere le segnalazioni dei danni. “Già si evidenziano crepe su alcuni frutti, abbiamo ancora una vendemmia in atto che ne risentirà nella qualità e nella quantità, così come ne risentirà il kiwi giallo – spiega Misirocchi – In particolare, ci sono tante frane riattivate o nuove in collina che ancora una volta eroderanno terreno coltivabile ad alcune aziende e creeranno tante difficoltà alla viabilità pubblica e privata, generando difficoltà nelle normali operazioni colturali, in particolare nella raccolta delle olive e delle castagne”.

L’immagine è di repertorio: “frane e alluvioni maggio 2023”.

Il cordoglio di Cia Romagna per la scomparsa di Raffaele Tamburini

Il presidente Danilo Misirocchi, il vicepresidente vicario Lorenzo Falcioni, il direttivo e i soci di Cia Romagna esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Raffaele Tamburini, venuto a mancare ieri.Primo presidente agricoltore di Cia Rimini, Tamburini è stato una figura di spicco all’interno della confederazione. 

Presidente per due mandati dai primi anni ‘90, quando l’allora Cia-Confcoltivatori aveva sede in via Giordano Bruno a Rimini, guidò l’associazione attraverso un periodo di grande trasformazione e rinnovamento, impegnandosi insieme alla sua presidenza (anch’essa formata per la prima volta da agricoltori) nel miglioramento tecnico dell’offerta dei servizi e nell’avvicinare di più i soci alla gestione politica.

Con grande lucidità e capacità di analisi, Tamburini aveva mostrato grande determinazione e aveva saputo vedere e percorrere strade nuove che contribuissero al sostegno dei soci e delle aziende, nella convinzione che con l’impegno di ognuno si potesse lavorare insieme per accrescere il benessere di tutti, raggiungere una reale giustizia sociale e una migliore qualità della vita.

Cia Romagna, che ne conserverà per sempre il ricordo, è vicina al dolore dei familiari, a cui vanno le più sentite condoglianze.

Fondo Agricat, Cia: “bene rivedere le pratiche, le dichiarazioni stampa sulle aziende erano corrette”

Positiva l’apertura del tavolo permanente, grazie a intervento Lollobrigida, e primi risultati

L’apertura del tavolo permanente avviato dal Fondo Agricat, presso Ismea, rappresenta un’importante apertura al confronto per fare definitiva chiarezza sui ritardi e i numerosi rigetti delle domande di indennizzo per le alluvioni del 2023 e le gelate tardive.

Dunque, bene l’intenzione di rivedere le pratiche e l’intervento, in tal senso, del ministro Lollobrigida affinché si procedesse alla verifica dei dati.

Cia-Agricoltori Italiani commenta così l’esito del primo incontro di ieri con Agricat, Agea e i coordinamenti dei Caa – Centri di assistenza agricola, ribadendo l’esattezza delle dichiarazioni uscite nei giorni scorsi sulla stampa e confermando puntuale presenza alle riunioni del tavolo per superare insieme ogni criticità.

“È sempre più urgente – ricorda Stefano Francia, presidente di Cia Emilia Romagna – supportare la ripresa delle aziende danneggiate dagli eventi estremi dello scorso anno, in particolar modo in Emilia – Romagna cuore pulsante dell’ortofrutta nazionale, dopo anni già pesanti per l’acuirsi dell’emergenza climatica e della crisi economica”.

Significativi, dunque – per Cia – i primi risultati ottenuti, dalla sospensione dei termini del procedimento amministrativo relativi alle Pec di agosto alla proroga per la presentazione delle domande 2024. Così come l’attenzione alla necessità di innovare celermente il sistema gestionale per mettere tutti gli attori coinvolti nelle condizioni di comprendere, con interventi formativi ad hoc, il processo di rilevamento dei dati e di assegnazione degli indennizzi. 

Il tavolo permanente – conclude Cia – sia fattivamente una leva strategica per l’evoluzione sostanziale del fondo mutualistico e, soprattutto, agevoli in tempi strettissimi il pagamento immediato di tutte le aziende già liquidabili, così come annunciato ieri. Infine, si arrivi alla stipula di una convenzione Agricat-Caa. Sarà cruciale a questo punto evitare insieme il rischio, anche minimo, di ulteriori problemi a carico di un comparto già pesantemente in difficoltà. Cia garantisce in tal senso massima collaborazione. 

“Agricat, finanziato con il 3% della PAC degli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace per indennizzare le imprese agricole colpite dai danni catastrofali, peccato che sono arrivate migliaia di lettere di diniego dal Fondo mutualistico”

Lo segnala con disappunto Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna sottolineando che gli strumenti informatici e le procedure farraginose attivate dall’organismo stanno arrecando enormi danni alle imprese agricole

26/8/2024 – Sono migliaia le lettere di diniego, totale o parziale, inviate da Agricat (Il Fondo mutualistico nazionale che copre i danni alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici di natura catastrofale, ndr) agli agricoltori che aspettavano gli indennizzi sulle produzioni agricole danneggiate da eventi calamitosi.

Lo segnala con disappuntoCia – Agricoltori Italiani sottolineando anche che “Agricat, pagato dagli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace spiega in una nota la Ciaquando invece una burocrazia di gestione lenta e male organizzata rischia di fare saltare il banco, con l’unico risultato di non girare le risorse alle imprese agricole colpite. Il Fondo nasce con l’obiettivo di ampliare la base delle aziende che ricorrono a strumenti di gestione del rischio e deve essere quindi integrato alle polizze assicurative; ad oggi Agricat è completamente scollegato dall’assicurazione agevolata. Inoltre, è inconcepibile che strumenti informatici e procedure inadeguate arrechino enormi danni ai produttori scaricando strumentalmente colpe sui tanti Caa – Centri di assistenza agricola”.

L’erogazione dei contributi tecnicamente è prevista nella primavera dell’anno successivo a quello degli eventi calamitosi: nello specifico, ad esempio, l’erogazione dei contributi per l’anno 2023 sarebbe dovuta avvenire indicativamente tra il mese di marzo -aprile 2024. “Chi ha responsabilità nella gestione di questo fondo, non certo i tecnici che hanno avviato puntualmente le praticheconclude la Ciaprenda coscienza della situazione incresciosa e trovi una soluzione”.

Tipici da Spiaggia 2024

Successo anche per la quinta edizione dell’evento che unisce agricoltori e balneari

Cia Romagna ringrazia tutto il personale e le aziende per aver reso possibile anche l’edizione 2024 di “Tipici da Spiaggia”.

Queste le emittenti e gli orari di programmazione dei servizi TV:

TELEROMAGNA (canale 14 in Romagna, domenica 4 AGOSTO   ore 9,00, giovedì 8 AGOSTO ore 22,30

E TV- RETE 7 (canale 10 a Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Fo-Cesena e Rimini,  Canale 635 a Piacenza e Reggio Emilia) domenica 4 AGOSTO   ore 12,00, martedì 6 AGOSTO ore 9,15

TV QUI (canale 17 in Emilia Romagna) domenica 4 AGOSTO  ore 12 e venerdì 9 AGOSTO ore 22,00

Da martedì 6 AGOSTO su www.acieloaperto.com – e su canale youtube https://www.youtube.com/@AcieloAperto

Questo il link del servizio del TGR Emilia-Romagna.

Di seguito una galleria di immagini.

Torna per la quinta edizione “TipiCI da Spiaggia”

Manifestazione ideata dal Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE-Confcommercio in collaborazione con Cia-Agricoltori Italiani: il 29 luglio l’appuntamento è in 3 stabilimenti della riviera romagnola – Milano Marittima, Cesenatico e Porto Garibaldi – dove protagonisti saranno gli agricoltori che faranno assaporare i prodotti tipici del territorio

Stefano Francia, presidente regionale Cia: “Un evento che vuole sottolineare il ruolo determinante delle imprese agricole nell’approvvigionamento delle derrate alimentari

Simone Battistoni presidente regionale del Sib, Sindacato italiano balneari “vogliamo rafforzare l’offerta turistica balneare dell’Emilia Romagna, nella speranza che finalmente il Governo si decida a tutelare un settore fondamentale come il nostro”

Associare il territorio della vacanza ai prodotti tipici per valorizzare e promuovere le eccellenze agroalimentari della regione: è questo l’obiettivo di ‘Tipici da Spiaggia’, evento giunto alla quinta edizione che quest’anno in Emilia Romagna coinvolgerà, il 29 luglio, 3 località della Riviera in altrettanti stabilimenti balneari. L’iniziativa è promossa da Cia Emilia Romagna con il Sib, Sindacato italiano Balneari.
In 3 località, dunque (Milano Marittima al Tangaroa Beach – Cesenatico, Bagno Conti – Porto Garibaldi, Bagno Astor), gli agricoltori porteranno in spiaggia le loro produzioni, A partire dalle ore 11 verrà distribuita frutta fresca di stagione, non solo come gradito omaggio ai turisti e agli ospiti delle località rivierasche, “ma anche per ribadire alcune tematiche di forte rilevanza per il settore come, ad esempio, i costi di produzione che sono aumentati e l’impatto del clima sulle colture – precisa ancora Francia. Una giornata di festa con turisti ed ospiti degli stabilimenti che ci ospitano, quindi, ma anche un’occasione per spiegare le difficoltà dei produttori e del settore agricolo”.
“L’evento “Tipici da Spiaggia” – commenta Simone Battistoni, presidente regionale del Sib, Sindacato italiano balneari – vuole rafforzare l’offerta turistica balneare dell’Emilia Romagna, mettendo in sinergia due eccellenze del nostro Paese: i prodotti enogastronomici Made in Italy e la balneazione attrezzata”. “Due eccellenze – afferma Battistoni – la prima famosa per i suoi prodotti tipici mentre la seconda è altrettanto nota quale componente di un’offerta turistica che si basa su servizi di qualità. L’auspicio – conclude infine il presidente del Sip – è che finalmente il Governo si decida a tutelare un settore fondamentale come il nostro”.

Pesche, albicocche, vigneti e medicai bersaglio delle cavallette in collina

“Ormai aggrediscono tutte le colture e di questo passo arriveranno in pianura. Subito la delimitazione delle aree colpite per attivare la calamità naturale”

Tra le cause della proliferazione della ‘Calliptamus italicus’ il cambiamento climatico e l’abbandono di molte aree collinari ormai non più coltivate

Si allargano a dismisura le esigenze alimentari delle cavallette (Calliptamus italicus, questo è il nome scientifico) tant’è che stanno saccheggiando, oltre ai medicai, i frutteti ed i vigneti – ma anche orti –  nelle colline della Romagna (negli scatti allegati le conseguenze). Lo segnala Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia-Romagna che sta raccogliendo le testimonianze di numerosi agricoltori del territorio. “Il numero elevato e la voracità di questi insetti è tale che ormai aggrediscono tutte le colture, dopo i medicai anche i frutteti, pesche e albicocche, e vigneti – informa Stefano Francia, presidente di Cia Emilia Romagna – e se il fenomeno di proliferazione continua di questo passo nel giro di pochi giorni arriveranno anche in pianura con prevedibili ulteriori danni”.

In questi giorni le operazioni di raccolta della frutta sono in corso e molti agricoltori si trovano a lottare contro il tempo a causa di un’invasione che non è più un’eccezione, ma da alcuni anni si ripropone puntualmente nel periodo estivo.

È una corsa ormai impari per gli agricoltori che si trovano ad affrontare una crisi dopo l’altra in molti casi senza essersi ‘ripresi’ dalle precedenti – gli fa eco Danilo Misirocchi, presidente della Confederazione romagnola –  e sono costretti  raccogliere prima che le cavallette si portino via tutto. Inoltre l’abbandono delle aree montane e collinari, quindi non più coltivate, aumenta la proliferazione delle cavallette che, peraltro, non trovano antagonisti naturali, spesso rappresentati da animali da cortile come le faraone che sono ghiotte di questi insetti”.

Cia chiede alla Regione di procedere alla delimitazione delle aree per la richiesta dello stato di calamità naturale “attivando la legge 102 – conclude Francia – per questo invitiamo gli agricoltori a segnalare  gli attacchi da cavallette per agevolare la definizione della  mappatura delle aree colpite”.

Welfare e scenari regionali, fra aree interne e cambiamenti demografici

Alcune delle riflessioni al centro dell’assemblea Anp Romagna svoltasi il 18 luglio all’Agriturismo Palazzo Manzoni

Un welfare al passo dei tempi per la salute della popolazione. È il titolo che ha unito Anp-Cia Romagna in un confronto ampio che ha messo in luce la situazione delle persone che abitano i nostri territori, la salute, il futuro e le necessità, soprattutto della terza età. Questo il monito del presidente Anp Romagna, Wiliam Signani, accompagnato nel tavolo dal presidente Cia Romagna, Danilo Misirocchi e dal presidente Regionale Anp, Pierino Liverani.

Sono stati presentati numeri e scenari regionali, evidenziate le aree e zone fragili, nel contributo esposto dalla Paola Pula. Il focus sulla Romagna è stato illustrato dall’assessore Gianandrea Baroncini del Comune di Ravenna con delega alle politiche sociali. Interessante il quadro di osservazioni sul ricambio generazionale e il decremento delle nascite messo in luce dalla presidente regionale Agia Martina Codeluppi. Ha chiuso l’incontro la vice presidente regionale Cia, Valeria Villani, che ha rimarcato la linea politica di Cia Emilia-Romagna sull’impegno verso politiche di welfare a tutela della terza età, in quanto supporto indispensabile per permettere ai giovani e alle famiglie di contribuire al lavoro agricolo, in particolar modo nelle aree interne dove scarseggiano i servizi. Azioni oggi sempre più indispensabili per evitare lo spopolamento delle aree marginali, ma anche per non scoraggiare gli agricoltori.

Il Welfare è uno degli argomenti centrali dell’Associazione Nazionale Pensionati di Cia – Agricoltori Italiani. È un tema non facile da trattare “per il semplice motivo – come dice Wiliam Signani, presidente Anp Romagna – “che ci prende per mano per tutta la vita”. È chiaro quindi, e lo ha ribadito Martina Codeluppi, presidente dei giovani Agia Emilia-Romagna, che il Welfare è centrale nella vita di tutti. Dall’incontro svoltosi all’Agriturismo Palazzo Manzoni l’impegno del sistema Cia a battersi affinché questo insieme di politiche e servizi siano sempre più tesi a migliorare il benessere e la qualità della vita di tutti i cittadini. Si tratta di salute, sanità, istruzione, formazione, occupazione, assistenza sociale, pensioni, integrazione sociale, equità intergenerazionale, solidarietà (anche familiare), politiche abitative. “Le riflessioni sono tante – afferma Signani – Dovremo avere la forza di dare soluzioni all’altezza delle aspettative e dignità alle persone”.

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