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Decreto Dignità: “revisione dei voucher inadeguata e poco flessibile per l’agricoltura”

Il presidente di Cia -Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna, Cristiano Fini, commenta la Legge di conversione del provvedimento che è intervenuta anche sulle prestazioni occasionali

Fini: “I voucher, così come sono stati impostati, non verranno utilizzati dagli agricoltori”

“A tutt’oggi non si può parlare di voucher, ma della revisione di una disciplina che, in vigore già dal 2017, si è dimostrata inadeguata e poco flessibile rispetto alle esigenze delle aziende agricole in riferimento a quelle situazioni di lavoro occasionali e discontinue, ma che in agricoltura sono ricorrenti”.

È il commento di Cristiano Fini, presidente di Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna a seguito della Legge di conversione del Decreto Dignità che è intervenuta anche sulle prestazioni occasionali.

“Cia ha presentato nell’ultimo periodo numerosi   emendamenti con l’obiettivo di ripristinare il tradizionale sistema dei voucher – spiega Fini -perché le esigenze delle aziende agricole, anche in considerazione delle nuove campagne di raccolta, sono quelle di avere uno strumento semplice e immediato per agevolare il lavoro occasionale e allo stesso tempo combattere l’illegalità”.

Tuttavia la Confederazione riconosce che sono stati fatti piccoli passi, in particolare riferimento all’estensione dell’arco temporale da 3 a 10 giorni, “ma siamo ancora lontani dall’obiettivo e certamente non possiamo dirci pienamente soddisfatti. Poi – conclude Fini riferendosi ai voucher – così come sono stati impostati non verranno utilizzati dagli agricoltori”.

Glenda Vignoli presidente del Consorzio dello Scalogno di Romagna Igp

Glenda Vignoli, dell’omonima azienda agrituristica di Riolo Terme e socia Cia Romagna, è la neo presidente del Consorzio dello Scalogno di Romagna Igp. Il Consorzio, nato ufficialmente il 27 giugno, è stato presentato il 19 luglio, a Riolo Terme (Ra), nell’ambito della Fiera dello Scalogno di Romagna Igp in programma fino al 22 luglio. La Vignoli, affiancata dal vice presidente Giordano Alpi, fra le altre cose ha dichiarato ad Italiafruit News: “In tutti questi anni non eravamo mai riusciti a partire, ma grazie anche all’intervento di Pastacaldi, azienda toscana che commercializzerà il nostro prodotto, e agli stimoli dei Consorzi dell’Aglio di Voghiera e della Cipolla di Medicina, ce l’abbiamo fatta”.

I prodotti delle Donne in Campo a Ravenna

A Porta Adriana sabato 21 luglio

Le imprenditrici agricole romagnole dell’Associazione “Donne in Campo” di Cia Romagna tornano a Ravenna, sabato 21 luglio. A Porta Adriana ci saranno i prodotti della filiera corta di pianura e di collina e specialità tipiche e biologiche.

La mostra-mercato, allestita dalle 8 alle 20, propone prodotti freschi e stagionali. Il lavoro e l’impegno delle imprenditrici romagnole della Cia si concentrano su sicurezza alimentare, equilibrio territoriale, controllo e tutela del paesaggio e dell’ambiente, creatività ed innovazione, difesa delle tradizioni e della cultura locali.

Le prossime date della mostra-mercato dei prodotti tipici e biologici sono: 15 settembre, 20 ottobre, 17 novembre e 15 dicembre. Dalle 8 alle 20, a Porta Adriana.

Donne in Campo-Cia è l’Associazione italiana di imprenditrici e donne dell’agricoltura, riconosciuta nel territorio italiano, presso le Istituzioni nazionali, europee ed internazionali. Apprezzata dai cittadini che conoscono i mercati agricoli con le loro eccellenze del gusto e le tante altre iniziative innovative.

Diamo voce ai nostri associati

Durante la scorsa primavera, Cia Romagna ha tenuto una serie di incontri con gli associati sul territorio per approfondire i temi di attualità che interessano gli agricoltori, le normative, i bandi e il progetto dell’Organizzazione. Da questa serie di appuntamenti sono scaturiti commenti, osservazioni e testimonianze da parte degli associati che abbiamo raccolto, in sintesi, nel video che qui vi proponiamo, e che sono poi stati alla base delle proposte presentate da Cia Romagna in occasione dell’incontro con le assessore regionali Paola Gazzolo e Simona Caselli il 20 giugno a Novafeltria (RN).

Getti irrigui: attenzione agli impianti di Enel Distribuzione

Enel Distribuzione chiede la massima collaborazione per evitare che l’utilizzo improprio di getti d’acqua per l’irrigazione di colture causi interruzioni e disturbi come buchi di tensione nell’erogazione dell’energia elettrica. Si tratta, dice Enel, di un fenomeno purtroppo in continuo aumento: i getti colpiscono o lambiscono gli impianti elettrici aerei dell’alta tensione causandone la scarica elettrica verso terra. E’ una situazione è potenzialmente pericolosa per chiunque si trovasse in vicinanza della scarica elettrica, e può provocare danni sia alle reti di distribuzione di energia elettrica, sia agli impianti o alle produzioni dei clienti da esse alimentati.

Enel ricorda che le norme vigenti prevedono che “in ogni condizione di funzionamento dell’impianto di irrigazione, la vena continua del getto liquido non deve penetrare nella zona di guardia assegnata nell’intorno di ciascun conduttore o sub conduttore del fascio[…] Inoltre, nel caso di linea che esercita 15.000 V, la distanza di sicurezza prescritta risulta pari a 1 metro”.

La comunicazione di Enel Distribuzione

Fare agricoltura in collina e in montagna: quasi 200 associati Cia ieri a Novafeltria per chiedere interventi

“Gli agricoltori sono fondamentali per la tutela del territorio, è ora che il valore di questo compito sia riconosciuto”

Gli agricoltori svolgono una funzione fondamentale per la tutela del territorio e il contrasto al dissesto idrogeologico, soprattutto in collina e in montagna, e chiedono che questo ruolo venga finalmente riconosciuto con interventi e misure di sostegno adeguate. Erano quasi 200 gli associati di Cia-Agricoltori italiani Romagna che ieri sera a Novafeltria hanno partecipato all’incontro promosso dall’organizzazione con le assessore regionali Paola Gazzolo (Difesa del suolo, politiche ambientali e della montagna) e Simona Caselli (Agricoltura), sul palco accanto al Presidente di Cia nazionale Secondo Scanavino, a quello regionale Cristiano Fini e al Presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi.
Nel proprio intervento il Presidente Misirocchi ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura sul territorio, ricordando che se il settore ha già molti svantaggi competitivi rispetto ad altri Paesi, in collina e in montagna vede aumentare in maniera esponenziale le difficoltà. Particolarmente sentito in Valmarecchia, così come nelle zone interne della Romagna, è il problema degli animali selvatici. “Sono cresciuti in maniera esponenziale – ha affermato Misirocchi -. I piani di controllo sono positivi ma non sufficienti, mentre i dissuasori sono costosi, spesso inefficaci e poco pratici. I risarcimenti sono necessari, ma noi non coltiviamo o alleviamo per il risarcimento. I cinghiali non creano solo un danno al prodotto, ma anche alle macchine, e spesso a fronte di una pecora sgozzata che viene risarcita, ci sono 200 pecore che per lo stress non fanno più latte. Nelle colline romagnole in questi anni è andato perso un patrimonio genetico di ovini, la natura è fatta di equilibri che dobbiamo ricostituire. Serve una riconsiderazione di tutto il tema e bisogna creare le condizioni per lavorare in sicurezza”.
Dopo la drammatica siccità del 2017, inoltre, gli agricoltori chiedono di uscire dalla gestione emergenziale delle acque. “In un territorio a carattere torrentizio come la Romagna, non trattenere l’acqua in inverno per riutilizzarla in estate è un crimine. Anche per mezzo dei Programmi di sviluppo rurale sono stati costruiti diversi invasi, ma è necessario un Piano strategico per la gestione dell’acqua”.
Servono poi infrastrutture idonee a svolgere le attività agricole. “Vi sono ancora oggi ponti che non hanno larghezza e portata idonee ai mezzi agricoli e di trasporto, e che devono essere adeguati”.
Gli agricoltori chiedono minori burocrazia e vincoli. “Le regole devono essere sostenibili ed applicabili. Non servono leggi estemporanee di semplificazione, che hanno sempre portato ad una complicazione, ma occorre una valutazione complessiva. Ciò vale ad esempio per la forestazione, sottoposta a norme, leggi e regolamenti di fatto inapplicabili. Così come per i parchi: l’attività agricola è l’unica che a fronte di pochissimi benefici subisce una serie interminabile di vincoli che in alcuni casi hanno portato alla chiusura di alcune aziende. Va aperto un confronto per una considerazione diversa del valore dell’agricoltura”.
Infine la necessità di sostenere la redditività delle imprese agricole. “In collina e in montagna gli svantaggi competitivi aumentano in maniera esponenziale, sia per la forte usura di macchine ed attrezzature, sia per le rese inferiori. L’agricoltura in questi territori è un presidio fondamentale e dobbiamo perciò valutare misure di sostegno al reddito come l’indennità compensativa, che può essere ripensata estendendola e con maggiori risorse finanziarie”.
Il Presidente di Cia Emilia-Romagna Cristiano Fini ha ribadito la necessità di un riconoscimento economico per gli agricoltori, che “hanno tra le funzioni anche quella di curare il paesaggio e salvaguardare tutto il territorio, anche quello a valle. Soprattutto nei luoghi di montagna in cui fare agricoltura è più difficile e costoso, occorre che i prodotti vengano maggiormente valorizzati. Così come bisogna intervenire per contenere alcune specie selvatiche che per l’agricoltura sono un grave danno: cambiare la legge 157 del ’92 deve essere una priorità”.
Le assessore regionali Caselli e Gazzolo hanno ricordato le iniziative per il territorio. In particolare grazie al Piano di sviluppo rurale sono state ammesse a contributo 1972 domande in provincia di Rimini, pari a 11milioni 200mila euro, mentre la ricarica della falda della conoide del Marecchia in 6 mesi ha consentito di ricaricare più di 1milione e 100 mc di acqua. In occasione dell’incontro, l’assessora Gazzolo ha preso l’impegno di aprire un confronto sull’acqua in Romagna. Per tutelarsi dalla presenza degli animali selvatici, gli agricoltori possono oggi richiedere direttamente l’intervento della polizia provinciale e avvalersi di un tecnico regionale per attuare con i fondi pubblici gli interventi più adatti per tenere lontani i lupi.
Affidate a Presidente Cia nazionale, Secondo Scanavino, le conclusioni. “L’agricoltura della Valmarecchia, dell’Appennino, delle pendenze superiori al 15%, ha bisogno di maggiore innovazione tecnologica e va classificata in modo riconoscibile. Questo il tema che dobbiamo porre anche a livello europeo e di Pac. L’agricoltura ha un valore pubblico, sociale, paesaggistico, e occorre qualcosa in più del mero finanziamento di azioni di sviluppo. Allo stesso tempo bisogna passare dalla tutela alla gestione della selvaggina per trovare un equilibrio sostenibile per gli agricoltori, mentre in tema di risorse idriche, è ora che i fondi destinati alle bonifiche servano davvero a portare l’acqua nei campi”.

Agricoltura in collina e in montagna: che IMPRESA! 

La collina romagnola tra problemi e prospettive: le proposte della Cia – Confederazione italiana agricoltori alla Regione Emilia-Romagna rappresentata per l’occasione dalle assessore Caselli e Gazzolo

Presenti i presidenti regionale e nazionale della Cia: Fini e Scanavino

Mercoledì 20 giugno 2018 ore 20.30  Novafeltria (RN) – Cinema Teatro Montefeltro – Via della Pieve

Agricoltura in collina e in montagna: che IMPRESA! È l’evento pubblico che Cia Romagna organizza per mercoledì 20 giugno, a Novafeltria (RN), su un tema sempre più stringente: la situazione collinare e montana, la situazione dell’agricoltura a queste altitudini ed il suo ruolo di presidio e manutenzione del territorio da parte degli agricoltori e di tutti coloro che vivono queste zone.

IntervengonoDanilo Misirocchi, Presidente Cia Romagna; Simona Caselli, Assessore all’agricoltura caccia e pesca; Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo e politiche ambientali; Cristiano Fini, Presidente Cia Regionale;ConcludeSecondo Scanavino, Presidente Cia Nazionale

L’agricoltura ha problemi di reddito su tutto il territorio: in collina e in montagna questi hanno carattere ancor più esponenziale e i loro risvolti si riflettono in maniera ancora più profonda anche a livello sociale. Fauna selvatica, burocrazia, vincoli normativi stabiliti da vari Enti, problemi strutturali, di viabilità, dissesto idrogeologico: le problematiche delle aree collinari e montane sono enormi e vanno risolte per. contenere ed evitare lo spopolamento e le aggravanti conseguenze sociali, economiche, ambientali che ricadrebbero su tutto il territorio nel suo insieme.

Programma del convegno (pdf)

Opportunità per le imprese agricole e valorizzazioni per il territorio

Terremerse promuove un incontro con gli agricoltori sul tema delle agroforniture e della campagna cerealproteica 2018.

Appuntamento sabato 9 giugno alle 10 nella sala Marvelli della Provincia di Rimini (via Dario Campana, 64).

Programma:
Terremerse oggi
Marco Casalini, Presidente Terremerse
La visione strategica di Terremerse
Emilio Sabatini, Direttore Generale Terremerse
Agroforniture: assistenza tecnica personalizzata per un modello sostenibile
Antonio Dall’Amore, Resp. Commerciale Agroforniture Terremerse
Cerealproteici: organizzazione campagna 2018 e opportunità di mercato
Augusto Verlicchi, Direttore Cerealproteici Terremerse

A seguire, aperitivo.

Programma in Pdf: Terremerse Rimini 9 giugno

I Mercati agricoli in piazza a Rimini il 27 maggio

24/5/2018 – Dopo il successo degli anni passati, la settima edizione de I Mercati agricoli in piazza torna domenica 27 maggio in piazza Cavour a Rimini a celebrare l’arrivo della primavera e dei suoi doni. Ideato e organizzato dalla Cia insieme a Confagricoltura e Coldiretti, l’appuntamento riminese coinvolge una trentina di produttori agricoli del territorio per promuovere la stagionalità, la qualità delle produzioni tipiche e locali, nonché la cultura della sostenibilità ambientale e alimentare.

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