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La Regione Emilia – Romagna con la Delibera n. 1048/2024 del 04/06/2024 ha approvato il Bando Co-PSR 2023, Intervento SRD06 Azione 1 – Prevenzione danni da gelate primaverili al potenziale produttivo frutticolo, annualità 2024.
I beneficiari sono le imprese agricole che, al momento di presentazione della domanda di sostegno, sono in possesso della qualifica di IAP o sono iscritti ad INPS come CD, e che intervengono a tutela del proprio potenziale produttivo frutticolo.
Spese ammissibili:
L’impianto potrà ricomprendere:
Si precisa che la coesistenza delle due distinte linee (impianto irriguo e linea con funzione antibrina) dovrà essere mantenuta almeno per la durata del periodo vincolativo: durante tale periodo la linea con funzione antibrina non potrà essere utilizzata con funzione irrigua.
L’aliquota di sostegno è al 70% delle spese ammissibili.
Le risorse destinate al bando ammontano a 6 milioni di euro.
La scadenza per la presentazione delle domande di sostegno è fissata al giorno 6 settembre 2024, alle ore 13:00.
Per informazioni rivolgersi agli uffici Cia Romagna di riferimento.
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Si è svolta giovedì 30 maggio alla Fiera di Forlì l’Assemblea annuale della Confederazione Italiana Agricoltori Romagna. Fra i punti all’ordine del giorno anche le valutazioni di metà mandato sul percorso “Cia Romagna”
Non ci sono dubbi: la decisione di dar vita, dal 14 dicembre 2017, a Cia nella dimensione Romagna è stata giusta. I partecipanti all’assemblea annuale dei delegati, intervenuti dopo il presidente Danilo Misirocchi, hanno confermato e rafforzato le sue parole. L’obiettivo era, ed è, duplice: politico-sindacale e strutturale-organizzativo. Il tutto si sostanzia, da un lato, con l’impegno ad essere una massa critica più ampia nelle relazioni interistituzionali e nei tavoli di confronto con le altre organizzazioni del mondo agricolo e del settore economico nel suo insieme, ma non solo; per incidere nei percorsi decisionali e orientare anche svolte importanti per gli agricoltori, quindi aggiungere valore alla rappresentanza rendendo l’azione politico-sindacale più forte ed efficace. Dall’altro, con lo scopo di consolidare il sistema della struttura composto da una rete di professionalità nella quale, integrando e valorizzando esperienze, competenze e professionalità diverse – che Cia Romagna ha e che hanno lavorato sodo e frequentemente in emergenza in questi anni difficili – si progetta il futuro in termini di servizi alle imprese e al cittadino.
“Pandemia, gelate tardive, alluvioni, frane, tornado, altri eventi climatici estremi, l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei servizi della logistica, hanno sottoposto tutti noi, parte politica e parte tecnica, a gestire l’emergenza senza tralasciare l’ordinario, che è tanto e fatto anche di altre problematiche”, ha sottolineato Misirocchi. “La struttura ha dovuto essere più operativa che mai in questi anni e la ringraziamo per l’impegno e lo sforzo fatto – ha affermato Misirocchi – Ora ci aspetta un’altra sfida: dobbiamo riprendere il percorso della progettazione, insieme, parte politica e parte tecnica, sulla base di obiettivi, temi e percorsi condivisi per portare a conclusione questo mandato avendo come faro la capacità di cogliere le esigenze degli associati, affrontarle e giocare tutte le partite aperte. Cia Romagna è una componente importante del sistema Cia, all’interno di questo sistema cercheremo di dare il nostro contributo al livello regionale e nazionale, sempre partendo dal territorio in quanto il territorio è punto di partenza e di ritorno di tutta l’attività politica e dei servizi”.
I rappresentanti delle associazioni di persone di Cia Romagna, Wiliam Signani per l’Associazione pensionati Anp, Stefania Malavolti per Donne in Campo e Matteo Pagliarani per i giovani agricoltori Agia, hanno ribadito con forza l’importanza del progetto Cia Romagna che, “fatto insieme dirigenti e tecnici”, come ha ricordato Signani, “mira a interpretare il futuro”. Hanno messo in evidenza i temi da non sottovalutare, come quello dei servizi in particolare della sanità, innanzi tutto in termini di medici di base nelle aree interne, aree che lungo tutto lo Stivale soffrono medesime problematiche e il rischio spopolamento con quanto ne consegue. Hanno sottolineato l’importanza di esserci, di partecipare, ma anche la fatica che questo comporta e che le donne probabilmente, come ha detto la Malavolti, sentono ancora di più. Pagliarani ha esortato a “creare il valore della presenza”, la necessità di essere protagonisti del cambiamento e di far arrivare a Bruxelles, in Europa, la politica che parte dai territori.
Alberto Asioli, oltre a riconoscere l’opportunità di aver costituito Cia Romagna, ritiene efficace l’azione sindacale di Cia e rilancia, auspicando che l’obiettivo dell’Organizzazione sia di essere ancora più incisiva.
Alcune riflessioni sono state dedicate al “movimento dei trattori”, che Cia non ha né demonizzato né esaltato e col quale si è confrontata in alcune occasioni. Andrea Graziani, nel suo intervento, ha espresso la preoccupazione che questi movimenti possano rappresentare una forza disgregativa, mentre c’è bisogno di restare uniti.
Il direttore di Cia regionale, Gianni Razzano, capo di gabinetto del presidente nazionale Cristiano Fini, ha rafforzato alcuni passaggi degli interventi che lo hanno preceduto e ha illustrato i punti salienti del Dl agricoltura evidenziando la posizione di Cia.
Stefano Francia, presidente di Cia Emilia-Romagna, nelle sue conclusioni, ha ricordato il valore di essere un’associazione di rappresentanza libera da vincoli di pensiero e parola, capace di esprimersi nel merito delle questioni avendo come base di partenza le esigenze degli agricoltori.
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Il Ministero del Turismo ha pubblicato il nuovo bando FRI-Tur 2024 per la concessione di contributi diretti e finanziamenti alle piccole e medie imprese del settore alberghiero.
FRI-Tur (Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo) è l’incentivo che punta a migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale.
Il fondo FRI-TUR, gestito da Invitalia sotto la supervisione del Ministero del Turismo e previsto dal PNRR, dispone di 780 milioni di euro, con ulteriori 600 milioni di finanziamenti bancari. Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica. Il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto alla spesa è destinato alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
L’avviso n. 13142, pubblicato l’11 maggio 2024 e che alleghiamo, fornisce le informazioni su beneficiari, interventi finanziabili, importi e tetti di spesa, nonché tutte le istruzioni per la partecipazione.
Possono beneficiare dell’incentivo:
alberghi;
agriturismi;
strutture ricettive all’aria aperta;
imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale;
stabilimenti balneari;
complessi termali;
porti turistici;
parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici.
Queste imprese devono gestire attività ricettive o di servizio turistico in immobili di terzi o di loro proprietà. È necessario allegare alla domanda un contratto registrato che attesti questa gestione.
Sono agevolati i seguenti interventi:
efficientamento energetico delle strutture;
riqualificazione antisismica;
eliminazione delle barriere architettoniche;
manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia;
realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature per attività termali (solo per gli stabilimenti termali);
digitalizzazione;
acquisto o rinnovo di arredi.
Sono finanziati investimenti di importo compreso tra i 500.000 e i 10 milioni di euro.
Le imprese possono accedere a:
un contributo diretto alla spesa, fino al 35% dell’investimento;
un finanziamento agevolato concesso da Cassa Depositi e Prestiti ad un tasso nominale annuo pari al 0,50%, con una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento della durata massima di 3 anni.
Al finanziamento agevolato deve essere abbinato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata. La somma del finanziamento agevolato, del finanziamento bancario e del contributo diretto alla spesa non può essere superiore al 100% del programma ammissibile.
La domanda può essere presentata dalle ore 12:00 del 1° luglio 2024 alle ore 12:00 del 31 luglio 2024, utilizzando esclusivamente la procedura informatica messa a disposizione da Invitalia. Dalle ore 12:00 del 30 maggio 2024 è possibile scaricare la documentazione sul sito di Invitalia.
Rimangono le nostre perplessità su quanti dei nostri agriturismi potranno accedere a tali finanziamenti, in quanto tra i beneficiari vengono comprese tutte le strutture turistico-ricettive in Italia, che presenteranno progetti di investimenti molto al di sopra dell’importo minimo di 500.000 euro. Sono fondi che non hanno la logica del PSR e, a tal proposito, dobbiamo continuare a lavorare affinché la programmazione regionale investa di più nel settore agrituristico e che a livello comunitario si possa ridiscutere il de minimis.
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Chi ha avuto danni inoltri segnalazione entro la mattina di lunedì 3 giugno
La settimana in corso, l’ultima di maggio, sarà probabilmente sempre a rischio di nuove precipitazioni e temporali anche di forte intensità.
Le recenti violente perturbazioni, dopo quelle del 15 e 16 maggio, si sono abbattute il 24 e il 25 maggio in alcune altre aree del ravennate (faentino) e in particolare nel forlivese e nel cesenate. Qui le zone più colpite sono state quelle tra Sogliano al Rubicone, Montetiffi e Roncofreddo, Villanova, Villagrappa, Ronco proseguendo verso Forlimpopoli e Selbagnone: danni a frutteti, orticole, cerealicole, vigneti a causa della grandine e del vento. Quello che la gradinata del 25 maggio ha lasciato sugli alberi in molti casi non potrà essere conferito nemmeno all’industria di trasformazione.
Il servizio tecnico di Cia Romagna sta raccogliendo tutte le segnalazioni di danno. La segnalazione non dà diritto a rimborso immediato, ma sarà importante nel caso la Regione Emilia-Romagna chieda al Ministero la declaratoria per lo stato di calamità naturale per accedere ad eventuali fondi della Legge 102. Chi ha avuto danni deve fare segnalazione entro la mattina di lunedì 3 giugno.
Gli eventi meteo estremi sono sempre più frequenti e più violenti e in certi casi sono stati compromessi anche i sistemi di difesa attiva dai danni da maltempo. Le complicazioni per quanto riguarda i sistemi di difesa passiva sono note e Cia non molla la presa su questo argomento: occorre trovare il modo affinché gli agricoltori possano assicurare il proprio lavoro e occorre rendere il fondo Agricat più efficace. Ogni attività imprenditoriale va tutelata e il fondo mutualistico istituito per il comparto agricolo secondo Cia non è stato declinato nel modo giusto: andrebbe esteso a tutta Italia per suddividere il rischio tra aree geografiche e colture diverse e deve poter intervenire a supporto delle compagnie assicurative
Se da un lato c’è chi deve far fronte alla pioggia, e in particolare alla grandine, altre zone della Romagna soffrono per la siccità e la situazione locale riflette quella più generale italiana, con il nord che ha dovuto affrontare queste perturbazioni e il sud alle prese con la siccità.
Le perdite sono ancora tutte da quantificare in termini economici e sono distribuite in maniera discontinua sul territorio. Tuttavia, aggiungono ulteriori difficoltà ad un comparto esposto in prima linea agli effetti dei cambiamenti climatici. Ci sono aziende che saranno senza produzione e senza reddito ma con spese sostenute e da sostenere; molte sono quelle colpite anche dalle alluvioni del maggio 2023.
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Il settore Fitosanitario e Difesa delle Produzioni della Regione Emilia-Romagna informa che sono state osservate le prime nascite delle cavallette dei prati Calliptamus italicus (Cavalletta dei prati — Agricoltura, caccia e pesca (regione.emilia-romagna.it)) nella fascia collinare e pedecollinare romagnola. Si tratta di un’informazione importante perché l’individuazione dei focolai iniziali di infestazione (cosiddette grillare) è la base per la messa in opera del piano di contrasto alle cavallette.
Le fasi giovanili dell’insetto sono presenti da metà maggio fino a fine giugno, è dunque questo il periodo nel quale vanno effettuati i trattamenti localizzati.
Il successo di questa iniziativa di lotta dipende dalla sensibilità e dalla partecipazione attiva di tutti: agricoltori, cittadini, Associazioni ed Enti pubblici. È strettamente legata all’individuazione tempestiva dei primi focolai di giovani cavallette e dall’esecuzione tempestiva dei trattamenti localizzati. Intervenire oggi in modo capillare su aree limitate, può significare molti meno disagi e danni nel periodo estivo.
In supporto a ciò, quest’anno per il contenimento delle cavallette sarà possibile impiegare l’insetticida biologico LASER 120 SC a base della sostanza attiva Spinosad, che ha ottenuto l’autorizzazione eccezionale di 120 giorni a partire dal 16 aprile 2024 per l‘impiego su erba medica contro la cavalletta dei prati.
Il Settore Fitosanitario e Difesa delle Produzioni della Regione Emilia-Romagna ha elaborato strumenti di supporto al quale tutti i soggetti coinvolti possono fare riferimento per scopi informativi, divulgativi e segnalazioni.
Di seguito trovate le schede segnalazioni grillare per agricoltori e cittadini e la locandina a scopo divulgativo con i riferimenti comunali per le segnalazioni.
Il Settore Fitosanitario elabora settimanalmente i bollettini interprovinciali di Produzione integrata e biologica sempre aggiornati alla pagina dove nella parte specifica sulla difesa sono riportate anche quelle per il contrasto alle cavallette.
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Di seguito materiale informativo e scheda di iscrizione.
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Nell’ultimo Consiglio direttivo del 23 aprile è stato affrontato il tema cruciale della fauna selvatica in riferimento a due punti di particolare rilevanza: il rinnovo dei consigli degli ambiti territoriali di caccia (Atc) e la gestione dell’epidemia di peste suina.
Rinnovo dei consigli degli Atc – I rappresentanti attualmente in carica nei consigli per Cia Romagna hanno evidenziato diverse criticità approfondite in vari momenti di confronto con la parte tecnica e politica dell’organizzazione, ai diversi livelli. Fabrizio Rusticali, esperto referente per la Cia Romagna in materia di fauna selvatica, ha sintetizzato in questo elenco le principali esigenze:
1) omologare le procedure dei controlli della Regione Emilia-Romagna sui territori di riferimento degli Atc.
2) Omologare le procedure degli organi di Polizia Provinciale nelle diverse province.
3) Garantire che i fondi per le attività di prevenzione non ricadano sulle aziende.
4) Aumentare l’attenzione sul piano faunistico.
5) Attivare i piani di controllo per le specie non ancora contemplate.
Da parte di Cia Romagna c’è la volontà, espressa anche dal Consiglio direttivo, di affrontare in modo sistematico e coordinato con i Tavoli Verdi le sfide legate alla gestione della fauna selvatica, partendo dal tema del rinnovo dei consigli degli Atc e della gestione della Psa. L’obiettivo è cercare soluzioni efficaci e sostenibili per tutti gli attori coinvolti. In virtù di questo, con il benestare del Consiglio direttivo, Cia Romagna proporrà anche di incontrare – come Tavoli Verdi – il responsabile del Settore Agricoltura, caccia e pesca – Ambiti Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini Alberto Magnani , al quale sottoporre le esigenze emerse.
Rusticali ha inquadrato ruolo, competenze e importanza degli Atc con un’interessante ricostruzione storica che ha messo in evidenza l’attività venatoria prima e dopo la Legge 157/92 “Norme per la protezione della fauna omeoterma e prelievo venatorio”, la legge quadro di disciplina di tutta la materia della caccia e tutela della fauna selvatica. In tal modo è emerso cosa, come e perché tanti elementi siano andati modificandosi nel tempo con effetti anche sull’ambiente e sull’agricoltura. Si è trattato di una contestualizzazione fondamentale e necessaria per agire oggi con competenza sulle osservazioni e sulle richieste.
Peste suina – Riccardo Evangelisti, Responsabile Territorio e Ambiente per Cia Emilia-Romagna, ha fornito un quadro chiaro e incisivo riguardo al tema “epidemia di peste suina” e alle azioni attuali e future di Cia. La situazione è estremamente seria: sebbene la Romagna sia ancora indenne, la malattia si sta diffondendo rapidamente generando gravi implicazioni di carattere economico e commerciale. Non si trasmette all’uomo, ma è un’emergenza di sanità pubblica. È estremamente necessario attivare i Gruppi operativi territoriali (Got) su base regionale e provinciale, essenziali per la prevenzione e il coordinamento dell’abbattimento dei cinghiali al fine di gestire l’epidemia sul territorio. La formazione dei Got sta procedendo con estrema lentezza, limitandosi finora solo alla zona di Bologna, il che risulta inaccettabile poiché la mancanza di Got potrebbe creare seri problemi nel caso di individuazione di cinghiali positivi. In Romagna non risultano attivati e Cia regionale ha sollecitato e anche Cia Romagna fa pressione. Un altro punto cruciale su cui concentrarsi è la composizione dei Got stessi: è essenziale che essi includano agricoltori, rappresentanti delle organizzazioni agricole e gli Atc, e non dover creare tavoli di coordinamento separati per interagire con i Got formati dai Settori agricoltura caccia e pesca degli ambiti provinciali, dai Parchi e dalle Polizie Provinciali. Questo è un aspetto critico su cui Cia esprime contrarietà rispetto a quella che sembra essere la scelta della Regione Emilia-Romagna di mantenere separati in due gruppi i portatori di interesse.
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