Soia: compromessa la raccolta di molti ettari a causa del maltempo
Le precipitazioni continue stanno rendendo impossibile trebbiare il prodotto dei primi e secondi raccolti. A rischio anche le semine autunnali dei cereali
FERRARA, 26 ottobre 2024 –Il maltempo che non accenna ad attenuarsi e le continue precipitazioni che cadono su terreni già saturi d’acqua stanno creando molta preoccupazione tra i produttori che non riescono a raccogliere la soia e temono un conseguente e forte ritardo delle semine dei cereali autunno-vernini, come orzo e frumento. Una situazione che riguarda anche il riso che, nelle zone vocate di Jolanda di Savoia, è ancora in campo o viene faticosamente raccolto con umidità fino al 30%, con conseguente aumento dei costi di essiccazione.
Una situazione di “stallo climatico” che ormai dura da diverse settimane e ha costretto le aziende a svolgere le operazioni in campo in maniera frammentata, con il rischio di perdere raccolti e reddito, come spiega la produttrice e contoterzista di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara, Fabiana Protti: “Siamo quasi alla fine di ottobre e in campo ci sono ancora molti ettari di soia, sia di primo che di secondo raccolto. Una situazione difficile, che preoccupa molto e giustamente noi produttori, perché non sappiano davvero quando riusciremo a tornare in campo per trebbiare il prodotto rimasto e per quanto resisterà in terreni così umidi e costantemente sotto la pioggia.
Sicuramente – continua Protti – visto che le previsioni nei prossimi giorni prevedono ancora precipitazioni, prima di 10 giorni non riusciremo ad entrare, anche perché la barra per la raccolta della soia rimane molto bassa e con terreni così umidi è impossibile avanzare. Poi c’è naturalmente il problema della qualità e dei costi di gestione, perché probabilmente la soia raccolta a novembre sarà di bassa qualità e molto umida, con conseguenti trattenute e costi di essiccazione molto elevati che rischiano di erodere il margine reddituale per le aziende. In sostanza non sappiamo se e cosa andremo a raccogliere e soprattutto e anche se, a quel punto, varrà la pena trebbiare il prodotto. Naturalmente l’allungarsi di questa campagna e il perdurare di un clima così umido e piovoso farà anche slittare le semine dei cereali autunnali con conseguenze che ora sono difficili da prevedere”.
Non sono solo i produttori di soia a essere preoccupati: anche i risicoltori stanno incontrando notevoli difficoltà nella raccolta, come spiega Massimo Piva, risicoltore e vicepresidente di Cia Ferrara. “La campagna risicola è stata compromessa dall’andamento climatico che ha portato sinora a rese produttive non soddisfacenti e adesso sta rendendo molto complesse le operazioni di raccolta ed essicazione dei risoni. La piovosità di settembre ha, infatti, provocato ritardi di maturazione e la trebbiatura si è prolungata, tanto che ci sono ancora diversi ettari di riso da raccogliere ed è proprio il caso di dire: tempo permettendo. Il prodotto, inoltre, è stato raccolto anche con il 30% di umidità e questo significa, per chi come me utilizza un essiccatoio aziendale, dei costi in termini energetici davvero consistenti e per chi conferisce a un essiccatoio industriale delle tariffe e delle trattenute onerose. Questo peserà notevolmente sul bilancio delle aziende, soprattutto perché la produttività non consentirà di compensare questi costi di produzione imprevisti”.